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museo cabriniano

L'abbigliamento

Alla parete si può notare la prima fotografia ufficiale di Madre Cabrini a 30 anni! Il vestito delle Missionarie del Sacro Cuore si è trasformato nel corso del tempo. Il cambiamento più radicale è quello avvenuto in seguito alle direttive del Concilio Vaticano II, dopo il quale si è sostituito l’abito nero lungo con la divisa grigia, più adatta al modo di vivere contemporaneo. Nelle vetrine a sinistra sono esposti il crocefisso e l’anello, simboli sacri che le Missionarie ricevevano il giorno d’ingresso nella congregazione e il giorno della professione dei Voti. Nella prima teca si possono osservare i vestiti originali appartenuti alla Santa, l’abito completo utilizzato quotidianamente dalle suore, corredato dal Crocifisso e dalla Corona del Rosario e nella seconda teca il lungo mantello nero, la “clamide”, che veniva indossata per recarsi fuori dall’Istituto. Altri oggetti personali sono esposti nella teca, come la tessera di riconoscimento, una sorta di antica carta d’identità che le Missionarie esibivano per identificarsi. A fianco una borsa della Madre, i libri di preghiere usati dalla congregazione, in particolare la “Vita di Gesù” scritta dal gesuita Spìnola, poiché la Madre era legata allo spirito Ignaziano, che esortava all’attività, al coraggio, all’azione e soprattutto a coltivare una crescita spirituale molto seria, limpida e senza personalismi o protagonismi di sorta.